LA DIDATTICA MISTA: VANTAGGIOSA O DISASTROSA?

Nell’altalenante situazione scolastica in Italia, con le continue aperture e chiusure, gli studenti delle scuole superiori hanno sperimentato anche la didattica mista.

Cos’è la didattica mista?

La didattica mista consiste in un periodo in cui gli studenti frequentano la scuola in presenza a settimane alterne.

Durante questi periodi, ogni classe viene divisa a metà. Metà degli studenti segue le lezioni in classe e l’altra metà da casa, alternandosi ogni lunedì. In questo modo le aule sono poco affollate e le distanze di sicurezza possono essere rispettate senza problemi.

Questa modalità è stata approvata per cercare di migliorare la situazione degli studenti in DAD: sono infatti molte le difficoltà derivate dalla didattica a distanza, come è anche emerso dai risultati del questionario analizzati in uno degli articoli del nostro blog (per leggere l’approfondimento a riguardo, clicca qui).

Le aspettative

Dalla possibilità di frequentare in presenza la scuola durante la pandemia, anche se a gruppi separati, ci si aspettava un miglioramento della qualità della scuola: non solo dell’istruzione, ma anche del tempo speso sui libri.

Questa modalità permetterebbe di colmare, almeno in parte, le lacune lasciate dalla DAD. Recuperare il rapporto umano con i professori e con i compagni, coltivare nuovamente la propria vita sociale e tornare ad una parvenza di normalità sono punti fondamentali a favore della didattica mista.

Le critiche degli studenti alla didattica mista

Tuttavia, sembra che gli studenti boccino questa alternanza scuola-casa. Dal questionario sopracitato, somministrato a 1255 studenti, emergono numerose critiche nei confronti della didattica mista. Il motivo sembrerebbe essere non tanto la modalità in sé, ma la gestione della stessa. I professori infatti, per evitare di dover fare verifiche ed interrogazioni a distanza, concentrano tutti i compiti nei giorni in cui gli studenti si trovano fisicamente a scuola.

In questo modo, molti studenti si trovano ad avere più interrogazioni e verifiche nello stesso giorno:

Il metodo 50% e 50% è il peggio del peggio: siamo caricati di verifiche e interrogazioni in presenza e in DAD spiegano soltanto. Io, da un computer, non riesco a stare attento quanto in classe. Così, nelle settimane in presenza, devo studiare il triplo e col triplo della fatica.
Sarebbe sensato distribuire spiegazioni e interrogazioni 50 e 50, invece veniamo caricati di studio una settimana e abbandonati a noi stessi l’altra.

La didattica in presenza alternata comporta maggiore stress e carico di studio: i professori i giorni in cui siamo in presenza ci inondano di verifiche/interrogazioni mentre nei giorni in DAD non abbiamo nulla da fare. Non c’è fiducia, non c’è empatia.

Altre testimonianze denunciano invece come alcuni professori tendano a trascurare gli studenti che seguono le lezioni a distanza, vertendo tutte le attenzioni a quelli fisicamente presenti in aula. In questo modo, il gruppo di studenti a casa viene abbandonato a sé stesso.

La soluzione ottimale potrebbe essere quella di regolamentare il programma di studi che gli studenti devono seguire, fissando date per le valutazioni distribuite in modo equo fra i periodi di didattica in presenza e a distanza. In questo modo il carico di lavoro sarebbe alleggerito e si farebbe un passo avanti verso la normalità, nell’attesa che si possa tornare tutti in classe,

LA DIDATTICA MISTA: VANTAGGIOSA O DISASTROSA?
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